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Nel processo penale occorre spesso nominare periti e consulenti tecnici per fornire al giudice quelle cognizioni tecnico-scientifiche indispensabili per la soluzione di problemi specifici.
Gli esperti incaricati hanno il compito di valutare ed elaborare gli elementi del reato e delle prove, quando occorre acquisire dati o valutazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, scientifiche o artistiche.
Essi possono essere chiamati anche durante la fase delle indagini preliminari, quando il pubblico ministero necessita di una consulenza per accertamenti sul fatto di natura scientifica.
L’opera del consulente deve essere diretta alla ricerca della verità processuale, per cui le supposizioni o gli indizi o le specifiche richieste dell'accusa non devono avere l’effetto di condizionare il professionista nella ricerca, di elementi a sostegno dell’impianto accusatorio o difensivo (qualora l'incarico derivi dall'Avvocato Penalista a difesa dell'imputato).
Il lavoro del perito è parallelo al dibattimento e diventa prova tramite l’interrogatorio, espletato davanti al giudice, secondo le forme dell’interrogatorio incrociato.
I consulenti tecnici possono essere di parte (incaricati dall'imputato o dal suo Avvocato), o d'ufficio (consulenti incaricati dal Giudice o Pm).
Esempi: perizia balistica, autopsia, analisi chimiche, analisi prove informatiche (digital forensics), perizia sulla dinamica di una esplosione di gas.
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