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Spesso i nostri clienti giungono in Studio perchè il centro assistenza tecnico o il venditore non risolve il problema del cellulare, anche a distanza di molto tempo.
Il telefono, smartphone che oggi assume un utilizzo sempre più indispensabile, è diventato un dispositivo d'uso quotidiano altamente personalizzato (dopo ore ed ore di lavoro).
Troppo spesso il consumatore viene ingiustificatamente vessato da comportamenti scorretti al limite del legale da parte del venditore (anche dalle più note catene di vendita).
Se anche tu hai questo problema, continua a leggere.
E' bene far presente che il codice del consumo all'art. 130 comma 3 prevede che in presenza di un vizio di conformità e di mal funzionamento, il consumatore ha diritto, a sua scelta, alla riparazione o sostituzione del dispositivo da parte del venditore, senza addebito di spese.
Se la sostituzione non è possibile il consumatore ha comunque diritto ad ottenere la somma del bene acquistato a fronte della restituzione al venditore del prodotto difettoso.
Articolo 130 (in attuazione della direttiva 1999/44/CE) Diritti del consumatore comma 3: "Il consumatore può chiedere, a sua scelta, al venditore di riparare il bene o di sostituirlo, senza spese in entrambi i casi [...]".
Un Avvocato esperto in pratiche di sostituzione di dispositivi in garanzia può aiutarti a risolvere in tempi brevi.
In data 9 Giugno 2022 acquistava presso il punto vendita *** (Centro Commerciale) un telefono cellulare +++ al prezzo di € 379,90.
Dopo circa un mese dall'acquisto riscontrava al predetto cellulare i seguenti guasti e difetti, che provvedeva ad elencare al centro assistenza clienti:
Insomma, lo smartphone di ultima generazione era inutilizzabile.
Dopo più di un mese in assistenza gli veniva riconsegnato dal punto vendita dicendogli che la società di riparazione aveva provveduto a fare solo l'aggiornamento del software.
Sollevate immediatamente perplessità sull'insufficiente intervento eseguito, l'assistita provava ad utilizzare il cellulare.
Dopo pochi giorni dalla riparazione i problemi si ripresentavano anche in modo più incisivo rispetto alla prima volta, lo smartphone era in condizioni peggiori rispetto allo stato in cui era prima della prima riparazione.
Tornato per la seconda volta al punto vendita, il malcapitato chiedeva non la riparazione ma la sostituzione del prodotto danneggiato, ma gli veniva risposto che non si poteva sostituire.
Spesso i centri assistenza o i venditori stessi si oppongono alla sostituzione perchè rappresenta un costo maggiore per loro.
L'Avvocato che interviene può pertanto invitare e diffidare l'Azienda, il venditore e il centro assistenza a provvedere alla sostituzione del prodotto ovvero al rimborso totale del prezzo di acquisto del bene difettoso, entro e non oltre 10 giorni dal ricevimento della lettera.
Tale atto è da intendersi come formale atto di costituzione in mora ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1219 cod. civ. e nella maggior parte dei casi si risolve.
Spesso è bene eccepire l'inefficacia assoluta delle prescrizioni indicate nelle condizioni generali di garanzia dove si asserisce che "la sostituzione può essere effettuata solo per scelta dei centri di assistenza tecnica autorizzati dal produttore [...]".
Tale affermazione è in netto contrasto con le disposizioni del codice del consumo determinando una grave violazione del diritto del consumatore a cui vengono arrecati notevoli disagi.
Anche in caso di acquisto sdi smartphone ricondizionati è pacifica l’applicazione dell’art 133 del Codice del Consumo, il quale statuisce che “Il venditore è responsabile nei confronti del consumatore di qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene che si manifesta entro due anni da tale momento. […] Nel caso di beni usati le parti possono limitare la durata della responsabilità il termine di prescrizione di cui al comma 3 ad un periodo di tempo non inferiore ad un anno.”
Assistiamo il consumatore anche a distanza previo pagamento del preventivo. Contattaci per una valutazione gratuita.
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