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Il fattore umano gioca un ruolo determinante negli gli incidenti di camion e tir: la velocità eccessiva, il mancato rispetto della distanza di sicurezza, la guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, i turni di lavoro troppo faticosi, una scarsa conoscenza delle strade e altro ancora. In questi casi un Avvocato competente in materia di incidenti stradali può essere utile per una migliore riuscita della controversia in termini economici.
Il risarcimento in caso di incidente stradale spesso coinvolge non solo il veicolo e l'autista, ma talvolta anche la merce trasportata.
Un’avaria del carico o più semplicemente la mancata consegna entro i termini stabiliti sono senza dubbio fonte di responsabilità risarcitoria.
Il vettore ha infatti l’obbligo giuridico (diritto del lavoro) di custodire le merci dal momento in cui le riceve fino a quello in cui le riconsegna, quindi risponde di un loro eventuale danneggiamento a meno che non riesca a dimostrare che il fatto sia derivato da caso fortuito o forza maggiore.
«Mezzi pesanti» o «veicoli lenti» sono aggettivi associati a tali tipologie di vetture, che non a caso sono soggette a una propria regolamentazione sia quanto ai requisiti richiesti ai guidatori sia per le numerose restrizioni imposte alla loro circolazione, oltre ovviamente ai limiti di velocità molto rigidi.
Questo si deve alla circostanza che, per effetto delle loro dimensioni, così come del peso notevole che raggiungono quando viaggiano a pieno carico, possono risultare problematici da governare, specialmente se si è in presenza di condizioni atmosferiche non ottimali o se i tragitti sono troppo lunghi o particolarmente difficoltosi.
Esistono inoltre impedimenti di carattere tecnico, per esempio una visibilità limitata in fase di cambio di direzione.
La maggior parte degli incidenti stradali nei quali rimangono coinvolti i mezzi pesanti di rado sono dovuti a una collisione con altri veicoli, molto più spesso dipendono da fattori di altro genere, come l’uscita di strada a seguito di perdita del controllo della vettura o la caduta di una parte del carico trasportato che, andando a finire sull’asfalto, provoca a sua volta uno slittamento con conseguente ribaltamento del mezzo. In questi casi spesso le conseguenze si ripercuotono anche sugli altri automobilisti (basti pensare al blocco della circolazione, che si può protrarre anche per molte ore).
Il termine camion (francesismo che in italiano si traduce con autocarro) è spesso adoperata in senso generico per qualsiasi modello di vettura che possa essere utilizzato per trasportare merci su strada; in realtà il camion è un automezzo singolo che si caratterizza, rispetto agli altri autoveicoli assimilabili, per il fatto di essere dotato di motricità propria.
Un veicolo terrestre formato da un’unità di trazione con vano di carico e una o più unità rimorchiate prive di motore si definisce autotreno; mentre l’autoarticolato è composto da un trattore stradale, vale a dire un veicolo munito di cabina ma non di vano di carico, al quale è agganciata una parte del semirimorchio.
La parola tir è comunemente utilizzata per identificare un tipo di veicoli a motore, e precisamente i grandi mezzi adibiti al trasporto di merci come gli autocarri, gli autotreni e gli autoarticolati, dotati di container o vani di carico più o meno ampi e qualche volta di particolari apparecchiature da lavoro (gru o montacarichi). Il termine è ugualmente usato, per indicare il sistema di trasporti internazionali su gomma. Per essere denominato TIR (che è l’acronimo di «Transports Internationaux Routiers») occorre che il mezzo sia destinato al trasferimento di merci tra Paesi diversi, e che il trasporto stesso sia il frutto di un accordo tra tre parti: il mittente che spedisce il carico, il destinatario che lo riceve e infine il trasportatore che lo recapita materialmente dalla località di partenza a quella di destinazione.
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